FareLatte.it

a cura di GrandaTeam

Cosa mi devo aspettare dal nuovo trinciato di mais?

Messaggio di avvertimento

The subscription service is currently unavailable. Please try again later.

Messaggio di errore

Notice: Trying to get property of non-object in mailchimp_signup_subscribe_form() (linea 326 di /var/www/clients/client46/web30/web/www.farelatte.it/docroot/sites/all/modules/mailchimp/modules/mailchimp_signup/mailchimp_signup.module).

Cosa mi devo aspettare dal nuovo trinciato di mais?

Lun, 08/10/2012 - 21:52 -- Cristian Rota

Già da alcune settimane allevamenti che si sono trovati a corto di insilato di mais hanno iniziato ad utilizzare quello prodotto in questa campagna. La fermentazione potrebbe a volte sembrare accettabile ma in realtà  spesso la massa è ancora in fase di stabilizzazione e può quindi risultare ancora calda, anche  in ragione  dell’ingresso di aria nel fronte di utilizzo della trincea. Ciò determina di certo notevoli perdite di sostanza secca di cui purtroppo difficilmente ci accorgiamo. Ma oltre a ciò con l’inserimento di questo nuovo silomais succede che la produzione possa anche ridursi o quanto meno  ristagnare seppure l’ingestione risale grazie al clima più favorevole rispetto alla settimane precedenti.

Non è da oggi che sappiamo infatti che il valore nutritivo o meglio la quantità di nutrienti digeribili nell’insilato di mais cambia con il passare del tempo e nell’insilato di nuova produzione digeribilità della fibra e dell’amido sono piuttosto penalizzati se confrontati con quelli dell’insilato che abbiamo appena finito di utilizzare.

Ma quanta è questa differenza? La risposta la possiamo trovare nell’articolo apparso sul sito di Hoard’s Dairyman a cura di Chris Hallad,(consultabile a questo link) in cui questo nutrizionista riporta i risultati di una prova condotta dallo stesso al fine di capire realmente l’entità di queste variazioni della digeribilità della componente fibrosa e amidacea dell’insilato di mais. I risultati ci confermano che ancora una volta le nostre bovine “non mentono”; la progressione del miglioramento della digeribilità del foraggio è costante nel corso dei primi sei mesi di conservazione, ed quella dell’NDF continua a migliorare anche nel corso dei mesi successivi. Come risulta dai dati riportati nell’articolo la digeribilità in vitro della sostanza secca a 12 ore migliora di circa 0.5 punti percentuali al mese, per i primi sei mesi di conservazione ( dal 37.4 al 40% circa) e di 0.7 punti percentuali al mese nel caso della digeribilità a 30 ore. Nel caso dell’NDF la digeribilità in vitro a 30 ore incrementa da un valore del 29.2% nel primo mese sino al 39.2% a distanza di 11 mesi, mentre nel caso dell’amido la digeribilità totale a livello ruminale e intestinale aumenta in media di 1.8 punti % nei primi sei mesi passando da un valore del 91.6% a circa il 96 %.

Alla luce di questi dati le considerazioni al riguardo possono essere identificate in alcuni punti chiave:

1-     Vacche ad inizio lattazione, in ragione della loro limitata capacità di ingestione di sostanza secca sono quelle che maggiormente possono essere penalizzate dalla ridotta digeribilità del nuovo silomais.

2-     Tale situazione porta inoltre a ridotta produzione e minore efficienza alimentare in ragione della minore massa microbica  che si produce in rumine a causa della minore fermentescibilità del nuovo  foraggio che peraltro costituisce buona parte  delle razioni delle bovine ad alta produzione.

3-     Un maggiore utilizzo di foraggi prodotti in primavera e di buona digeribilità ( ad esempio nella nostra realtà italiana l’insilato di loiessa o i cereali autunno vernini raccolti precocemente) al fine di sostituire una quota parte di fibra del silomais può essere una strategia che può risultare di valore aggiunto nel periodo autunnale.

4-     Possiamo inoltre considerare l’opzione futura di avere una maggiore disponibilità di insilato di mais in modo da poter aprire il nuovo prodotto dopo almeno tre/quattro mesi di conservazione ?

5-     Ricordiamo infine che la digeribilità dell’amido tende a modificarsi in modo sostanziale con il passare dei mesi e di questo dobbiamo tener conto nel razionamento degli animali.

Per il momento non aggiungiamo altro, ma gli aspetti che qui abbiamo considerato meritano sicuramente un maggior approfondimento, che di certo non mancherà  nelle prossime settimane  e nei prossimi mesi! A presto!!

Fonte:  “Why new corn silage doesn’t feed as well” Hoards Dairyman- Dairy E-source


Il pensiero del post

“Se si riesce a sorridere quando le cose vanno male, è perchè si ha in mente qualcuno da incolpare”

Aggiungi un commento